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*** WING CHUN ART ***

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Come sapere se funziona? Forme di Wing Chun Testando il vostro Chun
Imparare ad imparare Quale è la giusta via La forma d’arte

Come sapere se funziona?

L’abilità di usare con successo il WING CHUN ho qualsiasi arte marziale in una situazione reale dalla vita può essere difficoltosa. Prima di tutto dovete imparare a comprendere il vostro corpo e la vostra mente. Quando sarete in grado di fare questo, allora avrete la capacità di capire il vostro avversario in qualsiasi situazione. Questo comunque richiede tempo.

Quando si pratica il WING CHUN o qualsiasi altro stile per molto tempo le persone si chiedono spesso se le loro tecniche funzionino veramente. Credo che quando si pratica, ogni esercizio o forma le tecniche necessitino di essere interiorizzate. Bisogna avere il tempo di lasciarle assorbire dalla mente e dal corpo. Altrimenti la tecnica non uscirà liberamente e spontaneamente quando l’opportunità arriva.

Ogni tecnica necessita tempo per crescere. Tutte le tecniche nel sistema del WING CHUN sono valide, sono usate tutte in modo diversi a seconda della dinamica della situazione.

La risposta a cosa funziona e cosa non funziona eventualmente richiede una prova o una sperimentazione, e qui si allo sparring leggero o l’esecuzione di alcuni esercizi con il compagno; ma ogni persona deve riconoscere quando ha vinto o perso in modo da poter migliorare e capire ogni tecnica e capire come e quando utilizzarla. I praticanti non devono offuscare le loro menti guardando solo a quanti colpi possono scambiare.

Il WING CHUN comprende sia l’aspetto tattico che strategico e può essere paragonato al gioco degli scacchi, richiede tranquillità, mente chiara ed esperienza.

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Forme di Wing Chun

Siu nim tao, Chum kiu, Biu jee, bastone, coltelli ed il manichino – sono tutte le forma usate nella pratica.

Ogni forma è una estensione delle altre. La Siu Nim Tao (prima forma) insegna al praticante a rimanere in una posizione sentendo i propri movimenti e comprendendo il proprio corpo, ed anche sentire ogni movimento delle tecniche. Chum Kiu (seconda forma) invece insegna a muovere il corpo contemporaneamente in coordinazione. In una situazione di sparring potreste non avere il tempo per pensare il corpo quindi dovrà reagire da se. Dopo aver studiato queste forme molto bene acquisirete le abilità necessarie e sarete in grado di impiegarle nella pratica. Ogni movimento delle forme non importa quanto piccolo o minimo possa sembrare è usato nelle applicazioni reali.

Nello sparring imparerete come passare da Siu Nim Tao a Chum Kiu e vice versa, o perfino a Biu Jee. Queste forme non funzionano solo in maniera isolata. Possono essere mescolate usando qualsiasi combinazione. – per esempio : se una persona vi attacca dritto al volto ma voi non avete il tempo per rispondere con un pugno potrete usare un biu sao (trafiggere con le dita), ma talvolta avendo il tempo di vedere il pugno arrivare sarete in grado di incrociarlo con un pugno. Perciò la tecnica utilizzata da una particolare forma dipende dallo scenario che si presenta.

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Testando il vostro Chun

Può essere sorprendente vedere una conversazione tra praticanti di WING CHUN sulla correttezza e scorrettezza di certe tecniche e movimenti. E potreste vedere un’enorme esagerazione su questa sorta di argomentazione in internet, che conduce pesino a una comunicazione più diversa e ampia.

Attraverso la rete del www, potete vedere con quale passione ostinata gli autori difendendo la loro posizione sul tan sao, o la distribuzione del peso sulla gamba anteriore o posteriore nella postura. Ho recentemente visto circa 60 e-mail su una stessa discussine in merito sull’avere il peso al 100% sulla gamba posteriore. La stessa cosa accadde recentemente tra me ed il mio insegnante ed un mio amico di una scuola vicina ma appartenente ad un’altra discendenza in Londra. Questi era un pò dubbioso nel capire la posizione della nostra tecnica di gan sau. Così invece di invischiarsi in una delle sopra menzionate discussioni, che puntualmente non concludono nulla; il mio insegnante gli chiese se il suo modo di applicarlo funzionasse, questi replicò di si. Così il mio sifu gli lanciò un gancio basso all’addome. Il gan sau di difesa frusciò inutile nell’aria ed il pugno prese contatto con le sue costole basse.

Il dolore e la realisticità sembrarono essere un grande insegnante in questo caso. Il Sifu quindi gli mostro un modo differente con il quale potesse controllare la stessa forza facilmente. Memorie del passato cominciarono ad affiorare nella mente del mio amico che aveva praticato per dieci anni Wing Chun e Choi Le Fut. Si ricordo come il suo insegnante precedente gli avesse mostrato come fare la stessa tecnica nello stesso modo. In ogni caso decise di seguire ciecamente il suo attuale insegnante di Wing Chun e seguire un’altra via. Tutte buone e giuste, ma lui non le aveva sperimentate. Fortunatamente ne comprese l’inefficacia in una situazione non ostile.

Quindi non importa l’altezza del tan sao o la postura della vostra posizione, non prendete niente per garantito. Testate il vostro Chun.

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Imparare ad imparare:

Trovo che possa essere estremamente difficile comprendere quello che si impara e metterlo in pratica inizialmente; occorre del tempo.

Ho sempre espresso ai miei studenti di imparare e capire come colpire e perché si viene colpiti, e non solo concentrarsi sul vincere ad ogni costo. Ho visto molti studenti tuffarsi nelle situazioni senza pensare ed essere colpiti solo perchè l’avversario non si curava se veniva toccato. La loro attitudine è quella che chiunque sia il più forte vince.

Insegno ai miei allievi a guardare alle arti marziali come una forma d’arte per sviluppare una forte e positiva attitudine mentale. Questo accade perchè alcuni nascono con un carattere sottomesso e sentono paura al pensiero di essere attaccati, per questo motivo devono imparare a superare questa paura e quindi possono iniziare ad allenarsi. Se una persona non ha fiducia come può combattere? È una via di vita che aiuta a comprendere se stessi e gli altri.

Ho scoperto che è importante sviluppare l’attitudine, la filosofia, la moralità come l’aspetto tecnico. Penso, che se si è in grado di usare le basi molto bene si sa di essere sulla strada giusta. Ho trovato che uno studente impara cosa non fare dopo aver praticato per molto tempo. Una cosa sulle forme d’arte e che si può passare tutta la vita nel praticarle. Ma se non si hanno solide basi si dovrà regredire in seguito, la mia conclusione è che nessuna arte ha dei segreti, ma piuttosto lo sono i dettagli che la compongono.

Bisogna conoscere le proprie abilità per poter utilizzare l’arte nella vita reale, ma questo dipende dalla propria fiducia in s stessi. Qualcuno non sa come superare la paura così deve imparare a farlo. Un’altra cosa sulla quale stresso i miei allievi è che nessuno può praticare per voi, dovete farlo da voi ognuno sa cosa può fare in pratica quando tocca le braccia dell’avversario. Non ci saranno false certezze nelle sue abilità del combattimento.

In passato alcuni studenti mi hanno detto che amavano praticare solo con alcuna persone. Questo succede perché hanno problemi attitudinali nell’essere colpiti dai principianti o dai più deboli. Se uno studente colpisce o batte qualcuno che non ha esperienza nel combattimento come può migliorare. Dico ai miei studenti di presumere che il loro avversario è fisicamente più forte e più intelligente e conosce qualcosa, in modo che nessuno venga sottovalutato. Dico anche loro di non preoccuparsi se perdono un combattimento perché stanno ancora imparando. Quello che bisogna fare è capire perché si è perso e cercare di migliorarsi, ma spesso gli allievi non amano perdere nemmeno in un combattimento “sportivo” alcuni di loro non scherzano per niente soprattutto se stanno perdendo. Dico ai miei allievi di praticare per la gioia di farlo, solo così si possono avere i vari benefici della pratica. Ognuno di noi può imparare dagli altri se vuole perché ciascuno conosce qualcosa, anche una piccola cosa può essere importante. Alcuni studenti ed anche degli insegnanti credono che quando si pratica da molto tempo non ci sia più bisogno di allenare le tecniche, dimenticandosi che bisogna allenare quello che si è imparato in passato se lo si vuole mantenere.

Gli studenti che colpiscono troppo duramente o praticano senza controllo scopriranno che nessuno si vuole più allenare con loro, e si troveranno a dover praticare da soli a causa della loro cattiva attitudine. Non realizzano che così il loro livello si abbasserà e non avranno nessuno che gli mostri i loro punti scoperti e li corregga. Insegno ai miei allievi che per progredire bisogna collaborare, è importante che nella scuola si progredisca insieme, ma se ci sono problemi attitudinali o una cattiva atmosfera nessuno avrà beneficio nell’apprendimento perché non c’è armonia.

Durante gli allenamenti faccio praticare lo studente più grande e forte con quello più piccolo in modo da abituarlo agli avversari più grandi e più potenti in modo che non ne sia intimidito ed impari rimanere calmo nel combattimento. Imparare a rimanere calmi in un combattimento può essere difficile, si può apprendere solo con lo sparring, per testarsi si deve mettere in pratica ciò che si è imparato. Quando si ci si allena al combattimento con i compagni non c’è abbastanza tempo per pensare, la reazione deve essere istantanea così ogni studente avrà l’opportunità di scoprire cosa sa fare. Bisogna capire che ciò che funziona per qualcuno non funziona per altri; e quindi bisogna capire perché funziona o non funziona, c’è sempre un motivo. In un vero combattimento non c’è una seconda opportunità è per questo che ci si allena.

Alcuni pensano che certe tecniche non funzionano, trovo che non siano le tecniche a non funzionare ma la situazione ed il momento in cui vengono impiegate. Ad esempio se l’avversario vi attacca nella parte bassa del corpo e voi bloccate nell’area media, l’errore è che avete usato il movimento sbagliato. Dipende tutto dalle situazioni il Wing Chun non è un’arte prefissata, non ci si può muovere fino a che l’avversario non reagisce, di conseguenza c’è molto lavoro mentale da fare con se stessi; quando si combatte si è soli con il proprio avversario. Ho sempre sostenuto che il Wing Chun può essere praticato con efficacia dipende tutto dall’individuo. È un’arte raffinata vecchia di secoli, che racchiude molti principi fondamentali di strategia e ingegneria; è un’arte fondata su concetti geometrici. Tutti questi aspetti combinati portano nel combattimento ad avere vantaggi o svantaggi e determinano il vincitore.

Praticanti di altre discipline mi dicono che il Wing Chun non funziona bene in competizione. È vero. Il Wing Chun è un’arte non semplicemente per combattere. Dico ai miei studenti perché non dovrebbero andare in competizione o nei combattimenti sul ring, non è perché non sanno combattere ma perché a causa delle molte regole perderebbero il 90% delle loro tecniche da utilizzare. Cose come ginocchiate, gomitate, prese, strattoni e calci non si possono usare e non si può intrappolare il proprio avversario, c’è inoltre un arbitro. Li informo che se proprio vogliono fare competizioni dovrebbero imparare la boxe, fare calci alti ed indossare le protezioni, e le cose cambiano in un altro gioco dove non si può andare usando il Wing Chun.

Usare il Wing Chun è come avere un kit di attrezzi se non si possono applicare nella pratica perché perdere tempo a imparare a conoscerli? Ci sono tre forme con tecniche e come in ogni altro sistema ci sono per un motivo. Riconosciamo che c’è sempre da imparare e l’esperienza è il nostro più grande insegnante.

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Quale è la giusta via?

Quando si impara un’arte marziale ci si chiede sempre stiamo imparando nella maniera corretta? Solo il tempo può dirlo. L’insegnante non può risponderci può solo insegnarci quello che conosce.

Imparare un’arte marziale dipende da cosa si cerca, per esempio, alcuni preferiscono allenamenti fisici altri lo sparring o desiderano mantenersi in forma o qualcosa che gli dia una forte e positiva attitudine mentale.

Come si sa cosa è giusto per se?

Penso che il miglior sistema per scoprirlo sia girare e vedere in cosa le diverse arti differiscono. Per esempio quando si va ad acquistare un paio di scarpe si ha la possibilità di acquistarne un paio costose o a buon prezzo; dipende da cosa ci si può permettere. Così nel gongfu si deve decidere se si ha la pazienza e la perseveranza.

La maggior parte delle volte si pone fiducia nell’insegnante e non si fanno domande sulle tecniche e sulle posizioni. Ma se non chiediamo come sappiamo che stiamo seguendo la strada giusta? Talvolta guardiamo al nostro insegnante di gongfu come qualcosa di più che solo un insegnante. Dobbiamo comprendere che anche gli insegnanti sono umani. Gli insegnanti ci sono per aiutare i loro allievi a migliorare e dare loro una direzione; l’aspetto del combattimento è un extra. Cerchiamo tutti un buon insegnante, e dobbiamo capire che ogni insegnante è alla ricerca di un buon studente.

Imparare è un lavoro reciproco tra allievo ed insegnante. Per esempio se un insegnante non vuole insegnare, come si può imparare de lui, se l’allievo non vuole ascoltare come si può l’insegnante aiutarlo a migliorare. Se l’allievo e l’insegnante non sono concordi nessuno ne avrà beneficio, specialmente lo studente, perché l’insegnante conosce già.

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La forma d’arte

Dico sempre a chi viene presso la mia scuola che se desiderano imparare la mia arte richiede tempo, anche solo per fare le basi.

Se si va al collage per ricevere una educazione occorreranno 3 o 4 anni di studio, dopo i quali si può entrare nel mondo del lavoro dove l’apprendimento continua. Allo stesso modo se un insegnante ha impiegato 10 anni per essere efficace come ci si può aspettare di diventarlo in un paio di anni.

Una cosa che bisogna assolutamente imparare è aprire la mente e pensare da soli. Non si deve mettere tutta la pressione dei propri progressi sull’insegnante, tutti hanno le capacità per migliorare da soli. Dico sempre alle persone di dare un’occhiata in giro ad altre scuole di gongfu, e sia che tornino o no da me sono estremamente contento perché hanno trovato qualcosa a cui possono relazionarsi, ed anche perché siamo una unica famiglia nel mondo delle arti marziali

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